Italian Uncommon Ale | Ritual Lab
ABV: 13.5%
Style: Barleywine - Other
Actively Produced
Description: Negli ultimi anni sono state sempre più frequenti le contaminazioni tra birra ed uva. Lo stile “italian grape ale” è ormai riconosciuto a livello internazionale. Da però qui nasce la polemica,soprattutto in un Paese come l’Italia in cui il vino e l’uva rappresentano qualcosa di intoccabile,di sacro. Basta davvero solamente mettere del mosto o dell’uva in una birra per renderla una vera IGA? A quanto pare questo dilemma non è ancora stato risolto e sono in corso ancora accesi dibattiti su cosa deve e può essere definito una “Italian Grape Ale” e cosa no. Da qui l’idea di sdrammatizzare la questione con una birra di carattere che secondo le linee guida potrebbe, forse, rientrare nella famigerata categoria ma nella realtà dei fatti,a nostro avviso, non la rispecchia a pieno per come è stata codificata. Così nasce Italian uncommon ale; un prodotto difficile da inquadrare in uno stile definito,che ci ha permesso di esprimere tutto il nostro estro e di dire la nostra sulla questione. Barleywine da 13.5% gradi alcolici maturato per 12 mesi in botti di Gin con aggiunta di uva passa nella nostra cantina di Formello. La carbonazione quasi assente,la mancanza totale di schiuma,l’alta gradazione alcolica, ma soprattutto le evidenti note di uva e frutta secca,la rendono più simile ad un vino passito che ad una vera e propria birra. Per godere al meglio di un prodotto del genere bisogna rispettare alcune semplici ma importanti regole,più vicine al mondo del vino rispetto a quello della birra. Temperatura di servizio: 15 gradi Quantità di servizio: 90/120 ml Voi cosa ne pensate? Potrebbe essere una “IGA”? Il dibattito è aperto.
Style: Barleywine - Other
Actively Produced
Description: Negli ultimi anni sono state sempre più frequenti le contaminazioni tra birra ed uva. Lo stile “italian grape ale” è ormai riconosciuto a livello internazionale. Da però qui nasce la polemica,soprattutto in un Paese come l’Italia in cui il vino e l’uva rappresentano qualcosa di intoccabile,di sacro. Basta davvero solamente mettere del mosto o dell’uva in una birra per renderla una vera IGA? A quanto pare questo dilemma non è ancora stato risolto e sono in corso ancora accesi dibattiti su cosa deve e può essere definito una “Italian Grape Ale” e cosa no. Da qui l’idea di sdrammatizzare la questione con una birra di carattere che secondo le linee guida potrebbe, forse, rientrare nella famigerata categoria ma nella realtà dei fatti,a nostro avviso, non la rispecchia a pieno per come è stata codificata. Così nasce Italian uncommon ale; un prodotto difficile da inquadrare in uno stile definito,che ci ha permesso di esprimere tutto il nostro estro e di dire la nostra sulla questione. Barleywine da 13.5% gradi alcolici maturato per 12 mesi in botti di Gin con aggiunta di uva passa nella nostra cantina di Formello. La carbonazione quasi assente,la mancanza totale di schiuma,l’alta gradazione alcolica, ma soprattutto le evidenti note di uva e frutta secca,la rendono più simile ad un vino passito che ad una vera e propria birra. Per godere al meglio di un prodotto del genere bisogna rispettare alcune semplici ma importanti regole,più vicine al mondo del vino rispetto a quello della birra. Temperatura di servizio: 15 gradi Quantità di servizio: 90/120 ml Voi cosa ne pensate? Potrebbe essere una “IGA”? Il dibattito è aperto.
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